Emily Stone ha pensato ad un Natale strappalacrime quando ha scritto Un ultimo regalo. Il nuovo romanzo, pubblicato da Newton Compton Editori, di natalizio ha molto poco, ma se state cercando un romanzo delicato che non abbia paura della tristezza (e neanche di suscitarla), allora potreste dargli una chance.
La trama
Già dalla trama è possibile capire che questo romanzo cerca di analizzare e processare la perdita di una persona cara. La protagonista, Cassie, è molto legata a suo fratello Tom. Sono cresciuti senza genitori, morti in un tragico incidente, e non hanno potuto contare sull’affetto di altri, se non il proprio. Adottati dalla fredda e distanze zia Claire, i due fratelli hanno creato una tradizione natalizia tutta loro: organizzare una caccia al tesoro sotto l’albero di Natale. E, anche una volta cresciuti con una carriera parzialmente avviata e tanti sogni da realizzare, non vi hanno mai rinunciato. Un giorno Cassie riceve una telefonata da parte di uno sconosciuto che la informa che suo fratello è caduto mentre si arrampicava in Argentina ed è morto.

Ma, prima di partire, aveva già organizzato una caccia al tesoro speciale, la più avvincente di tutte probabilmente. E Cassie lo scopre soltanto dopo la tragica notizia. Sentendosi sola al mondo ora che ha perso l’unico punto di riferimento, si aggrappa a quell’ultima caccia al tesoro che le permette di sentire Tom ancora con sé, in ogni indizio folle lasciatole lungo il cammino.
Recensione rapida
Personalmente non mi dispiacciono i romanzi drammatici. Pensate che sono perfettamente abituata alle sciagure di Nicholas Sparks (e ho alle spalle anni e anni di Grey’s Anatomy, per rendere l’idea). In questo romanzo, forse, la tristezza è stata troppa da processare. Non capite male: credo che l’autrice abbia calibrato bene la narrazione e che abbia mantenuto uno stile uniformato per tutta la durata. I personaggi sono ben delineati, approfonditi, forse talvolta un po’ troppo.
La critica che mi sento di muovere è una: avrei snellito il romanzo, eliminando alcune riflessioni della protagonista risultate ridondanti. Questo ha reso, almeno per me, la lettura meno scorrevole del previsto. Probabilmente è lo stile di Emily Stone a non fare al caso mio, considerando che anche Succede quasi sempre per caso mi aveva lasciato insoddisfatta.
