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Non lo nego: attendevo da tempo il ritorno di Anna Premoli, anche perché l’ultimo romanzo uscito durante la pandemia – Tutto a posto tranne l’amore – non mi aveva particolarmente colpito. Con Non sono una signora, ci ritroviamo nuovamente al cospetto di due personaggi agli antipodi, una storia d’amore che, secondo le restrizioni sociali e religiose, sarebbe quanto di più sbagliato al mondo. Ma quante volte ciò che è sbagliato su carta si rivela poi essere di gran lunga migliore di persona? Sono quelle sorprese accidentali a rendere la vita degna di essere vissuta, non credete?

La trama e la recensione di Non sono una signora

La protagonista del romanzo è Audrey Thomas, che per vivere scrive romanzi erotici. Audrey è un’anima sfacciata, che vive di provocazioni e trasgressioni. Tuttavia quella più grande arriva d’improvviso e risponde al nome di Matt.

Il fatto rimane: anche a me piacciono le persone complesse, quelle “a strati”, come le ha definite poco fa, e anch’io ho voglia di scavare per scoprire tutto quello che c’è da sapere di lei: le sue paure, le sue certezze e le sue contraddizioni. Alla fine sono quelle che rendono davvero interessante una persona.

Nonostante appaiano così diversi e “sbagliati” l’uno per l’altro, almeno sulla carta, Audrey e Matt non possono ignorare quella scintilla. Ho trovato questo romanzo di Anna Premoli molto profondo e riflessivo. Molte volte crediamo che il romance debba essere per forza di cose frivolo e smielato, ma la verità è che una brava scrittrice riesce ad inserire all’interno della propria storia tematiche importanti, se lo desidera, e affrontarle con il giusto tono tenendo presente il contesto. Ed Anna Premoli ci è riuscita, affrontando la diversità e il concetto di amore, di matrimonio così come il peso del pregiudizio.

Non sono una signora

Audrey è un personaggio ben connotato, una donna che sa quello che vuole, grintosa e passionale. Eppure è un essere umano e, come tale, cade nella trappola del dubbio, interrogandosi se il principio talvolta sia tutto ciò di cui abbiamo bisogno per andare avanti. E se quei precocetti ci allontanassero dalla vera felicità? E se il vero ostacolo per essere felici fossimo davvero noi stessi?

Un romanzo scorrevole, piacevole, che mi ha restituito quel tocco di Anna Premoli che, ammetto, mancava da un po’ nei suoi romanzi. L’atmosfera magica di New York e quel pizzico di sentore natalizio hanno reso questa storia perfetta da leggere anche in questo periodo dell’anno. Anche questa volta, la Premoli ha portato a casa un ottimo risultato. Ve lo consiglio a pieni voti!

Cristina

Divoro libri e non ho problemi con il binge watching. Cioccolato-dipendente, sono anche giornalista pubblicista.

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